lunedì 24 gennaio 2011

Tipologie di Amministratore

Carissimi lettori,
voglio condividere con Voi la mia esperienza maturata nel campo, riguardante i vari profili esistenti di Amministratori che operano sul territorio laziale.
Tali valutazioni probabilmente troveranno fondatezza anche in altre realtà, data la generalità delle caratteristiche che differenziano gli uni dagli altri...
Negli anni ho individuato e catalogato 4 profili tipo di Amministratore che approfondirò di seguito:
Profilo "A" - Il contabile-conservatore.
Più comunemente riscontrabile come "quello che non fa niente" ossia tendenzialmente un buon contabile, ordinato e puntuale, ma fortemente restio alle innovazioni, alla realizzazione di lavori straordinari ed a qualsiasi tipo di azioni nuove ed innovazioni.
Solitamente affidandosi ad una figura del genere si ha la garanzia di avere una contabilità piuttosto in ordine, di contro si incorre nel rischio di accumulare lavori da eseguire.
Molti di voi leggendo possono cadere nell'errore di associare a questo profilo l'identikit di un Amministratore avanti con l'età, ma le cose non sono assolutamente collegate. Il "conservatore" a sua volta è collegato a tre differenti figure: l'impreparato, ossia colui che non si avventura in lavori straordinari perchè insicuro della sua competenza, lo stressato, un Amministratore che gestisce troppi condomini e evita di sobbarcarsi di ulteriore lavoro ed il pensionato, che pratica la professione per hobby e di conseguenza evità di prendersi responsabilità in quanto non aggiornato.
Profilo "B" - Il mediatore.
Questo Amministratore pecca di carisma e carattere, per lui ogni decisione dovrebbe essere presa all'unanimità.
Le conseguenze dell'operato di un professionista corrispondente a quanto sopra sono piuttosto gravi.
Innanzitutto spesso è proprio cercando di sedare ogni lite che le stesse si moltiplicano, lo scopo delle votazioni a maggioranza è proprio quello di superare gli ostacoli dovuti ai diversi punti di vista. Inoltre tale atteggiamento, come nel primo identikit, rischia di tenere in sospeso le questioni urgenti che riguardano lo stabile.
Spesso questo atteggiamento non è ricondubile alla personalità del professionista, a volte si manifesta in determinate situazioni (presenza di parenti o amici stretti residenti nello stabile) che favoriscono la tendenza ad evitare gli scontri, riconducibili ad interessi propri dell'Amministratore stesso.
Profilo "C" - Il dittatore.
Persona solitamente agguerrita, poco disponibile a ricevere critiche, crea in assemblea un clima teso in cui i condomini sono timorosi nel sollevare polemiche e/o critiche sulla gestione.
Dietro questa figura spesso si celano scenari inquietanti, un pò come accade quando si abbatte un regime dittatoriale.
Il professionista corrispondente a questo profilo spesso pecca di trasparenza nell'operato, evita di portare i documenti contabili di bilancio e opera al limite della regolarità assumendo poteri assoluti.
Spodestare questa figura a volte risulta alquanto difficile, e assume i caratteri del "Colpo di Stato"!!!
Profilo "D" - L'equilibrato.
Quest'ultimo è il giusto mix delle figure sopra descritte, alternate dallo stesso secondo necessità.
In questo profilo si riscontra un pò l'Amministratore ideale, di difficile reperibilità.
Solitamente questa figura ha una carriera ad "arco", ossia si parte da una curva crescente riferita ai primi anni di attività, in cui quest'ultimo è particolarmente richiesto, si giunge poi al "picco" ossia dove raggiunge il numero massimo di condomini che può amministrare mantendo inalterata la qualità, scendendo man mano che il numero aumenta rispetto al limite e la qualità inevitabilmente scende.
Ci sono (pochissimi) Amministratori che intraprendono la strada della qualità, ossia decidono di gestire un numero illimitato di immobili per mantenere alto lo standard qualitativo: teneteveli stretti!!!

Dovrei concludere, posizionandomi in uno di questi quadranti, ma effettivamente potrei sembrare presuntuoso, pertanto preferisco che siano le persone che valutano il mio operato a parlare (comunque credo di essere nella curva crescente del profilo "D").
Se avete riscontrato ulteriori profili, raccontate!!!

domenica 16 gennaio 2011

Progetto e obiettivo...

Durante i tanti seminari cui partecipo per una crescita personale nonchè un aggiornamento costante, ho perfezionato il mio progetto che di seguito espongo agli interessati:

Il mio progetto, consiste nel creare una struttura di "problem solving" straordinaria.
Il problem solving, come lo intendo io, consiste veramente nell'offrire servizi a 360% al cliente, pubblico e privato che sia, coprendo tutti i settori con figure professionali ben distinte e valide.
Si va dalla gestione del patrimonio, al commercialista, dalle amministrazioni condominiali al ramo assicurativo per interessare inoltre gli ambiti legali, la consulenza del lavoro, l'erogazione di finanziamenti mutui e prestiti e la ricerca di se stessi attraversi percorsi di formazione.
Leggendo, è impossibile legare tutte queste attività ad una sola persona, infatti, la mia specializzazione in questo progetto riguarda amministrazioni condominiali ed il ramo finanziamenti mutui e prestiti, pur svolgendo un ruolo attivo nei processi di formazione.
Il mio obiettivo (che è in sintonia con quello dei miei soci) non è creare una società di servizi classica in cui ogni figura "tappa" semplicemente un vuoto, bensì creare una sinergia con il cliente, sinergia che abbiamo creato tra di noi prima di aprirci agli altri, proprio per garantire al cliente l'organizzazione e la fluidità con cui si può passare da un argomento ad un altro mantenendo standard elevati sia di professionalità che di cura del cliente.

Il mio obiettivo, è fidelizzare le persone.
Fidelizzare le persone è la massima realizzazione di me stesso, avvertire che le persone ripongono in me la propria fiducia e le proprie aspettative ponendomi come punto di riferimento.
Questo aspetto mi lega indissolubilmente alla mia professione, rendendola gratificante e ricca di soddisfazioni.
Come si lega il progetto all'obiettivo? semplice, offrendo alle persone la possibilità di gestire al meglio la propria vita, curandone gli aspetti più delicati e supportandole nei passi da percorrere (ovviamente è semplice solo nella spiegazione!).
Come si fidelizzano le persone? apparendo credibili direbbero gli sciacalli, con i fatti concreti dico io.

domenica 2 gennaio 2011

Augurio per il 2011

Si è chiuso l'anno 2010, un anno in cui molte persone attorno a me avevano riposto i migliori auspici.
Beh, il 2010 o il 2011 o il 2012, dipendono da noi prima di tutto ed è così che tra le persone attorno alcuni hanno "svoltato", altri hanno trovato la passione della vita ed altri invece hanno continuato a fare quello che hanno sempre fatto ed ora si lamentano e non vedono l'ora di chiudere l'anno (sperando in chissà cosa...)
Io personalmente sono sempre andato controcorrente, chi non mi vede per quattro mesi mi ritrova completamente diverso da com'ero, e sarà così anche nel prossimo anno (perchè lo voglio).
Anche io mi sono lamentato, anche io ho atteso con ansia il conto alla rovescia, ci sono anni (il 2006 su tutti) in cui avrei voluto festeggiare il capodanno ad agosto anzichè dicembre.
Invece, proprio in quell'anno, il capodanno l'ho trascorso in Tunisia e non per caso, visto che quattro anni dopo lì ho trovato la donna della mia vita ed il mio percorso di vita interiore.
Quell'anno mi sono lamentato, per motivi validi, ve lo assicuro ma soprattutto perchè nessuno mi aveva insegnato che gli inconvenienti sono opportunità, che il detto "non tutto il male viene per nuocere" non è solo un detto, ma uno stile di vita.
Ogni anno della mia vita è stato sensazionale, non ricordo anni in fotocopia e non ho mai avuto paura della povertà senza neanche cercare con smania la ricchezza.
Nessuno mi aveva ancora detto che i soldi sono solo pezzi di carta a cui siamo noi stessi a dare valore, eppure li ho sempre trattati così e loro puntualmente mi sono caduti nelle tasche quando tutto sembrava perduto e sentivo il fondo gelido del barile.
Per quanto sopra, per il dispiacere di alcuni che preferiscono lamentarsi, non augurerò solamente "buon anno e speriamo che il prossimo sia migliore", bensì auguro a tutti un 2011 alla profonda ricerca di se stessi, affinchè ci sia un cambiamento se ci deve essere, o si resti nello stesso punto conquistando però la consapevolezza che è quello che vogliamo veramente.