venerdì 28 ottobre 2011

Quando decidi di sistemare...sei solo

Quando in uno studio di amministrazioni condominiali decidi di "sistemare" le pratiche in sospeso, ti rendi conto di quanto sei solo!
Da un lato ci sono:
Fornitori: sono ancora in molti a sbagliare le fatture, a recapitarle in ritardo, a fatturare importi troppo elevati per le lavorazioni svolte ecc.
Grandi istituzioni: nelle more della pubblica amministrazione (gli enti privatizzati non fanno eccezione) ti rendi conto delle telefonate, mail e fax che devi inoltrare per una semplice voltura, un subentro o l'incredibile sforzo profuso nel seguire una pratica apparentemente semplice...
Condomini: morosità, problemi più o meno definiti tali, approfondimenti contabili risalenti a gestioni di due/tre anni fa ecc.
Coinvolto in questo vortice non ci sono molte possibilità di uscirne vincitori, pertanto il suggerimento è catalogare le pratiche in ordine di priorità e tempi stimati per evaderle.
Nel mio caso specifico dedico le mezze giornate senza ricevimento telefonico proprio alla risoluzione delle questioni più lunghe, mentre cerco di essere tempestivo nel risolvere questioni urgenti ma tecnicamente veloci.
Fatto questo scendiamo di importanza fino a riportare l'elenco in una sorta di normalità.
Intendiamoci, l'elenco non si esaurirà mai, a meno che non interrompiamo l'attività, quindi anche i più meticolosi (come me) fanno presto l'abitudine a gestire quello che nel mio pc è definito:"promemoria condomini".
Stessa operazione possiamo effettuarla per le mail. Personalmente ho suddiviso tutti gli argomenti per cartella, mettendo in testa le cartelle 1,2 e 3 che identificano l'ordine di priorità. La posta in arrivo viene quindi prima smistata tra le 3 cartelle e, dopo la lavorazione, viene indirizzata alla cartella definitiva (che può essere quella di un condominio, di un fornitore ecc...).
Per la gestione del cellulare stiamo lavorando... :(

sabato 1 ottobre 2011

Selezioniamo la nostra casa!

Con il lavoro mi capita di conoscere la storia di alcuni miei condomini e la sommatoria delle esperienze acquisite ha stimolato un importante riflessione...
Quando si parla di casa la risposta più frequente è:"ho comprato casa qui così mi avvicino al lavoro" oppure "mi hanno traferito di ufficio e mi sono regolato di conseguenza".
La soluzione quindi sembrerebbe quella di regolarsi rispetto al luogo di lavoro, ma la scelta a mio avviso deve rispecchiare canoni molto più precisi e mirati, una scelta se vogliamo più egoistica, sganciata da un parametro, il lavoro, che non garantisce più la stabilità di un tempo.
Sono veramente poche infatti, le persone che possono essere certe di accollarsi un mutuo trentennale certe di mantenere le stesse abitudini di vita, soprattutto basandosi su un mondo del lavoro dove la parola "indeterminato" è sempre più un miraggio...
Se guardiamo al passato, alle nostre famiglie, scopriamo una tendenza a vivere in luoghi più accoglienti (secondo possibilità) o comunque scelti per alcune peculiarità che oggi cadono in secondo piano. Inoltre spesso i grandi luoghi di lavoro si trovano in zone molto periferiche ed in via di sviluppo, il che è un incognita sul futuro ambientamento del nucleo familiare.
Per selezionare una casa a mio avviso occorre analizzare i seguenti elementi:
1. Budget per l'acquisto.
In base alle nostre possibilità economiche possiamo individuare i quartieri o le aree di acquisto. E' importante analizzare bene anche le zone accessibili, magari aumentando anche di poco il nostro parametro. Per fare un esempio, con 250.000€ si può acquistare un appartamento e rendersi conto che aggiundendo 20.000€ potevamo vivere in un quartiere completamente diverso.
2. Sopralluogo e informazioni.
In secondo luogo occorre visionare la zona nelle ore diurne e notturne, cercando di raccogliere tutti i parametri utili alle nostre esigenze (mezzi pubblici, parcheggi, scuole ecc.)
Durante il sopralluogo si può capire anche la tipologia media di abitanti, se è un quartiere "dormitorio" o un turbolento teatro della movida notturna, al fine di non incorrere in guai futuri. Se rientra nelle possibilità, è addirittura consigliato abitare alcuni mesi in affitto per vivere la zona prima di impegnare tutti o parte dei nostri averi.
3.Valutazione delle caratteristiche dell'immobile.
Io vivo in un piccolo appartamento, di fronte ho un altro palazzo a specchio, la differenza consiste nella grandezza degli immobili (quelli di fronte sono più grandi) e nell'esposizione (dal mio balcone assisto a tutto il movimento solare dall'alba al tramonto, di fronte non hanno bisogno neanche di montare le tende). Spesso mi sono chiesto, alla luce dell'ingrandimento familiare avvenuto, se sarebbe stato preferibile optare per quegli appartamenti che vedo ogni giorno. Sono passati mesi, anni ed oggi sono quantomai convinto di aver fatto la scelta giusta. Nel momento dell'acquisto ho valutato attentamente esposizione e orientamento dell'immobile, accendo la luce solo dopo il tramonto sia d'estate che d'inverno, tranne per le giornate di temporali epici, sono ad un ultimo piano che mi garantisce la giusta privacy ed evita occhi indisceti nel mio appartamento (ai piani bassi non so come facciano!) in inverno tengo i riscaldamenti molto bassi, mentre in estate basta tenere basse le serrande per mantenere il fresco. In conclusione occorre essere lungimiranti e non correre dietro magari a 10mq in più e vivere al buio!
4. Il bar e le scuole.
I due luoghi che in un ora possono esprimerci lo standard abitativo della zona: mentre il bar può essere deviante in quanto risente dei tanti possibili avventori (operai, trasportatori, impiegati limitrofi ecc.), la scuola è la realtà del luogo.
All'uscita di scuola osservate i genitori poichè è con loro che potreste vivere il quartiere, osservate i figli, perchè saranno i potenziali compagni di classe dei vostri.
Ora vi espongo i parametri che hanno portato alla mia scelta:
Senza entrare nei dettagli del budget, quello che volevo era vicinanza al mare, vicinanza al centro storico, collegamenti con mezzi pubblici, realtà commerciale sviluppata.

Ho elencato le zone di interesse, i parametri con un voto da 1 a 5:

Zona                Pop. - Caratt.dell'imm. - Servizi - Vicin.centro - Vicin.mare - Shop - Tot.

Acilia                                                                                                                         15
Marconi                                                                                                                     22
San Paolo                                                                                                                  20
Magliana                                                                                                                    17
Spinaceto                                                                                                                   16

Considerato che le valutazioni sono ovviamente soggettive e legate all'immobile in questione (per esempio se avevo la possibilità di acquistare una villa ad Acilia la valutazione sarebbe certamente stata più alta...).
Considerati questi parametri, visti e rivisti i luoghi, giusta o sbagliata che possa essere stata la scelta, non posso dire di essere stato superficiale!!!!
Selezionate la vostra casa, il luogo dove vivere, perchè sono le pagine del libro su cui scriverete la vostra vita!

venerdì 24 giugno 2011

Il mio primo studio

Ebbene sì, lunedì 27/06/2011 varcherò la soglia del mio primo studio, il primo senza collaborazioni, condivisioni ecc.
Cambiare ufficio per un lavoro come il nostro è sempre un dramma, (comunicazioni a condomini, fornitori, variazione numeri telefonici ecc.) ma stavolta è stato diverso.
I numeri telefonici rimarranno invariati traslocando le utenze al nuovo ufficio, la mail non risente delle variazioni mentre l'indirizzo, quello bisogna comunicarlo a tutti è ovvio.
Entrare in un immobile che sarà destinato ad essere tutto mio è una sensazione strana, estremamente piacevole: organizzi i tuoi spazi, i mobili, pianifichi il futuro ma soprattutto ti rendi conto che gli uffici condivisi spesso sono una bolla di sapone, il colpo d'occhio è ottimo ma gli spazi tuoi sono piuttosto ristretti.
Quando pensi ad un trasferimento i tempi immediatamente diventano strettissimi e non è semplice trattare per quello che si vuole. Ho sentito per la prima volta anch'io quel "groppo" in gola in attesa di una risposta ad una proposta, mi sono svegliato nel sonno e nello stesso tempo ogni giorno lavoravo per mantenere uno standard elevato nel lavoro.
Nelle fasi di trattativa devo ringraziare mio padre che mi ha supportato e consigliato, anteponendosi a me nelle fasi più delicate che rischiavano di poter far saltare tutto.
La mia prossima destinazione è Via Macedonia, 10 (zona San Giovanni) all'angolo della forse più nota Via Latina, in un contesto completamente diverso da Viale Pasteur, 70. I parcheggi per prima cosa oltre ad essere più facilmente reperibili NON sono a pagamento (cosa che più volte le persone che sono venute mi hanno fatto notare), inoltre sto stipulando una convenzione con un autorimessa adiacente per i clienti e fornitori.
La persona che risponderà al telefono non sarà più condivisa e la possibilità di messaggi non comunicati sarà pressoche nulla, inoltre l'ampia stanza destinata a me, oltre al classico tavolo di ricevimento ospiterà una piccola sala riunioni.
La metro "A" stazione Ponte Lungo dista 800 mt fornendo la possibilità di raggiungere lo studio senza utilizzare l'automobile.
Gli orari di segreteria varieranno mentre si continuerà a ricevere solo previo appuntamento.
Una nuova avventura sta per iniziare ed ancora una volta si aumenteranno gli standard qualitativi del servizio, ad ulteriore conferma della professionalità e l'impegno profusi nel mio lavoro...

giovedì 10 febbraio 2011

Gestire lo stress

Gestire lo stress... forse l'unico argomento su cui non mi sento relatore autorevole, ma sul quale ho qualcosa da dire!
Per un Amministratore di Condominio esistono tendenzialmente tre tipi di stress:
1. Telefonico - ossia il massiccio traffico telefonico in entrata ed in uscita che quasi sempre non si chiude nella telefonata stessa. Ad esempio ricevere una telefonata da un condomino che richiede un intervento, comporta, al termine della stessa, una telefonata al tecnico per la riparazione. Nel frattempo però arrivano altre telefonate e altre richieste la cui gestione determina inevitabilmente stress.
2. Contrastare gli stati d'animo - correlato all'argomento soprastante, consiste nell'arginare le ansie, i malumori, le paure e le problematiche di chi ci chiama. Chi chiama, solitamente ha un problema, un problema genera malumore e lo stesso si trasmette nelle telefonate che riceviamo. Si risolve in parte con la segretaria, ma un filtro "vero" non esiste e la somma degli stati ansiosi può distruggerci!
3. Il tabù delle riunioni - La nomina annuale comporta il fatto di essere messi in discussione ogni anno, a volte si può essere abbastanza sicuri, a volte meno. Quando si trama per nominare un nuovo Amministratore solitamente emergono dei segnali allarmanti che determinano stress, soprattutto quando non ci sentiamo di meritare un trattamento simile o quando la situazione riguarda un fabbricato su cui abbiamo lavorato molto.

Lo stress nella nostra attività, non si combatte (se ne uscirebbe peggio) ma si argina e si limita il più possibile.
In un solo aspetto vedo una grande speranza per gli Amministratori di Roma e di tutti quelli che fanno le riunioni serali: anticipare le riunioni al pomeriggio come si fa in alcune zone d'Italia. Molti sono i giorni in cui il nostro "turno" lavorativo parte alle 09.00 e termina (alla meglio) alle ore 23.00, basta convocare una riunione alle 20.00 e il gioco è fatto.
Bisognerebbe riunire la categoria e concordare questa linea guida, evitando la possibilità che il 90% di noi cambi condotta mentre il restante 10% continuando a lavorare di sera possa offrire un servizio più comodo ai proprietari danneggiando il lavoro degli altri.
Probabilmente proprio questo è il timore che "attanaglia" tutti, la scarsa collaborazione tra di noi.

lunedì 24 gennaio 2011

Tipologie di Amministratore

Carissimi lettori,
voglio condividere con Voi la mia esperienza maturata nel campo, riguardante i vari profili esistenti di Amministratori che operano sul territorio laziale.
Tali valutazioni probabilmente troveranno fondatezza anche in altre realtà, data la generalità delle caratteristiche che differenziano gli uni dagli altri...
Negli anni ho individuato e catalogato 4 profili tipo di Amministratore che approfondirò di seguito:
Profilo "A" - Il contabile-conservatore.
Più comunemente riscontrabile come "quello che non fa niente" ossia tendenzialmente un buon contabile, ordinato e puntuale, ma fortemente restio alle innovazioni, alla realizzazione di lavori straordinari ed a qualsiasi tipo di azioni nuove ed innovazioni.
Solitamente affidandosi ad una figura del genere si ha la garanzia di avere una contabilità piuttosto in ordine, di contro si incorre nel rischio di accumulare lavori da eseguire.
Molti di voi leggendo possono cadere nell'errore di associare a questo profilo l'identikit di un Amministratore avanti con l'età, ma le cose non sono assolutamente collegate. Il "conservatore" a sua volta è collegato a tre differenti figure: l'impreparato, ossia colui che non si avventura in lavori straordinari perchè insicuro della sua competenza, lo stressato, un Amministratore che gestisce troppi condomini e evita di sobbarcarsi di ulteriore lavoro ed il pensionato, che pratica la professione per hobby e di conseguenza evità di prendersi responsabilità in quanto non aggiornato.
Profilo "B" - Il mediatore.
Questo Amministratore pecca di carisma e carattere, per lui ogni decisione dovrebbe essere presa all'unanimità.
Le conseguenze dell'operato di un professionista corrispondente a quanto sopra sono piuttosto gravi.
Innanzitutto spesso è proprio cercando di sedare ogni lite che le stesse si moltiplicano, lo scopo delle votazioni a maggioranza è proprio quello di superare gli ostacoli dovuti ai diversi punti di vista. Inoltre tale atteggiamento, come nel primo identikit, rischia di tenere in sospeso le questioni urgenti che riguardano lo stabile.
Spesso questo atteggiamento non è ricondubile alla personalità del professionista, a volte si manifesta in determinate situazioni (presenza di parenti o amici stretti residenti nello stabile) che favoriscono la tendenza ad evitare gli scontri, riconducibili ad interessi propri dell'Amministratore stesso.
Profilo "C" - Il dittatore.
Persona solitamente agguerrita, poco disponibile a ricevere critiche, crea in assemblea un clima teso in cui i condomini sono timorosi nel sollevare polemiche e/o critiche sulla gestione.
Dietro questa figura spesso si celano scenari inquietanti, un pò come accade quando si abbatte un regime dittatoriale.
Il professionista corrispondente a questo profilo spesso pecca di trasparenza nell'operato, evita di portare i documenti contabili di bilancio e opera al limite della regolarità assumendo poteri assoluti.
Spodestare questa figura a volte risulta alquanto difficile, e assume i caratteri del "Colpo di Stato"!!!
Profilo "D" - L'equilibrato.
Quest'ultimo è il giusto mix delle figure sopra descritte, alternate dallo stesso secondo necessità.
In questo profilo si riscontra un pò l'Amministratore ideale, di difficile reperibilità.
Solitamente questa figura ha una carriera ad "arco", ossia si parte da una curva crescente riferita ai primi anni di attività, in cui quest'ultimo è particolarmente richiesto, si giunge poi al "picco" ossia dove raggiunge il numero massimo di condomini che può amministrare mantendo inalterata la qualità, scendendo man mano che il numero aumenta rispetto al limite e la qualità inevitabilmente scende.
Ci sono (pochissimi) Amministratori che intraprendono la strada della qualità, ossia decidono di gestire un numero illimitato di immobili per mantenere alto lo standard qualitativo: teneteveli stretti!!!

Dovrei concludere, posizionandomi in uno di questi quadranti, ma effettivamente potrei sembrare presuntuoso, pertanto preferisco che siano le persone che valutano il mio operato a parlare (comunque credo di essere nella curva crescente del profilo "D").
Se avete riscontrato ulteriori profili, raccontate!!!

domenica 16 gennaio 2011

Progetto e obiettivo...

Durante i tanti seminari cui partecipo per una crescita personale nonchè un aggiornamento costante, ho perfezionato il mio progetto che di seguito espongo agli interessati:

Il mio progetto, consiste nel creare una struttura di "problem solving" straordinaria.
Il problem solving, come lo intendo io, consiste veramente nell'offrire servizi a 360% al cliente, pubblico e privato che sia, coprendo tutti i settori con figure professionali ben distinte e valide.
Si va dalla gestione del patrimonio, al commercialista, dalle amministrazioni condominiali al ramo assicurativo per interessare inoltre gli ambiti legali, la consulenza del lavoro, l'erogazione di finanziamenti mutui e prestiti e la ricerca di se stessi attraversi percorsi di formazione.
Leggendo, è impossibile legare tutte queste attività ad una sola persona, infatti, la mia specializzazione in questo progetto riguarda amministrazioni condominiali ed il ramo finanziamenti mutui e prestiti, pur svolgendo un ruolo attivo nei processi di formazione.
Il mio obiettivo (che è in sintonia con quello dei miei soci) non è creare una società di servizi classica in cui ogni figura "tappa" semplicemente un vuoto, bensì creare una sinergia con il cliente, sinergia che abbiamo creato tra di noi prima di aprirci agli altri, proprio per garantire al cliente l'organizzazione e la fluidità con cui si può passare da un argomento ad un altro mantenendo standard elevati sia di professionalità che di cura del cliente.

Il mio obiettivo, è fidelizzare le persone.
Fidelizzare le persone è la massima realizzazione di me stesso, avvertire che le persone ripongono in me la propria fiducia e le proprie aspettative ponendomi come punto di riferimento.
Questo aspetto mi lega indissolubilmente alla mia professione, rendendola gratificante e ricca di soddisfazioni.
Come si lega il progetto all'obiettivo? semplice, offrendo alle persone la possibilità di gestire al meglio la propria vita, curandone gli aspetti più delicati e supportandole nei passi da percorrere (ovviamente è semplice solo nella spiegazione!).
Come si fidelizzano le persone? apparendo credibili direbbero gli sciacalli, con i fatti concreti dico io.

domenica 2 gennaio 2011

Augurio per il 2011

Si è chiuso l'anno 2010, un anno in cui molte persone attorno a me avevano riposto i migliori auspici.
Beh, il 2010 o il 2011 o il 2012, dipendono da noi prima di tutto ed è così che tra le persone attorno alcuni hanno "svoltato", altri hanno trovato la passione della vita ed altri invece hanno continuato a fare quello che hanno sempre fatto ed ora si lamentano e non vedono l'ora di chiudere l'anno (sperando in chissà cosa...)
Io personalmente sono sempre andato controcorrente, chi non mi vede per quattro mesi mi ritrova completamente diverso da com'ero, e sarà così anche nel prossimo anno (perchè lo voglio).
Anche io mi sono lamentato, anche io ho atteso con ansia il conto alla rovescia, ci sono anni (il 2006 su tutti) in cui avrei voluto festeggiare il capodanno ad agosto anzichè dicembre.
Invece, proprio in quell'anno, il capodanno l'ho trascorso in Tunisia e non per caso, visto che quattro anni dopo lì ho trovato la donna della mia vita ed il mio percorso di vita interiore.
Quell'anno mi sono lamentato, per motivi validi, ve lo assicuro ma soprattutto perchè nessuno mi aveva insegnato che gli inconvenienti sono opportunità, che il detto "non tutto il male viene per nuocere" non è solo un detto, ma uno stile di vita.
Ogni anno della mia vita è stato sensazionale, non ricordo anni in fotocopia e non ho mai avuto paura della povertà senza neanche cercare con smania la ricchezza.
Nessuno mi aveva ancora detto che i soldi sono solo pezzi di carta a cui siamo noi stessi a dare valore, eppure li ho sempre trattati così e loro puntualmente mi sono caduti nelle tasche quando tutto sembrava perduto e sentivo il fondo gelido del barile.
Per quanto sopra, per il dispiacere di alcuni che preferiscono lamentarsi, non augurerò solamente "buon anno e speriamo che il prossimo sia migliore", bensì auguro a tutti un 2011 alla profonda ricerca di se stessi, affinchè ci sia un cambiamento se ci deve essere, o si resti nello stesso punto conquistando però la consapevolezza che è quello che vogliamo veramente.